aprile 10, 2019

Il Made in Italy è in buone mani - Intervista doppia

By Concetta Cappa
Il Made in Italy è in buone mani - Intervista doppia

Questi sono Antonio e Stefania, gli artigiani del design, l’anima di Parafernalia.
Entrambi nati a Milano, entrambi appassionati di design.

 

Tre aggettivi per descrivervi?

Antonio: Creativo, lungimirante, coraggioso

Stefania: Concreta, determinata, disponibile

Quando sei arrivato in Parafernalia?

Antonio: Primi anni 70 da studente , cercavo un lavoretto pomeridiano per pagarmi i miei pattini da Hockey.

Stefania: Anni ‘90, creando la “ Duopen “ , duo perché fatta da due donne, un laboratorio per la produzione c/o terzi di cui Parafernalia era il cliente principale.

Il tuo ruolo in azienda?

Antonio: Ho iniziato come magazziniere/operaio, riuscendo con tanto impegno a diventare poi responsabile della produzione.

Stefania: Attualmente oltre che gestire con Antonio la parte di produzione, mi occupo del contatto con i clienti Italia.

Come è cambiato il tuo lavoro in azienda?

Antonio: Adesso gestisco con Stefania l’azienda, continuando a fare tutto quello che serve mettendo a frutto quello che ho imparato negli anni.

Stefania: Da artigiana addetta alla produzione al contatto con i clienti e promoter del brand nei punti vendita. Mi piace incontrare i clienti e raccontare loro i “segreti” del nostro brand, suggerire i prodotti più adatti alle loro esigenze.

Che cosa ami del tuo lavoro?

Antonio: La varietà, ogni giorno è diverso dal precedente e ogni prodotto ha qualcosa di diverso.

Stefania: Poter creare qualche cosa di originale, restando fedeli al proprio stile.

Cosa vuol dire per te Artigianale?

Antonio: Manualità, ingegno e creatività

Stefania: Semplicemente “Fatto a mano”, realizzato con amore e impegno.

Cosa vuol dire per te Made in Italy?

Antonio: Fatto in Italia : Pensato creato e realizzato in Italia

Stefania: Produrre e lavorare con artigiani italiani

Descrivi con due aggettivi Parafernalia

Antonio: Contemporanea e/o sempreverde

Stefania: Riconoscibile e “diversa”